Per Domenico
Volendo ricordare Domenico, non posso fare a meno di rivolgermi direttamente a lui, perché sono sicuro che mi sta sentendo.
Caro Domenico,
per noi è durissimo salutarti qui oggi, specie per chi ti ha visto e abbracciato pochi giorni fa. Noi del corso Leone 3 ti abbiamo conosciuto quel giorno lontano, il 19 ottobre del 1970 e lì, in Accademia Aeronautica, siamo stati più di tre anni assieme. Noi ci conosciamo bene tra noi, un appartenente al corso è ben conosciuto da tutti gli altri, dopo quei tre anni che ti mettono alla prova.
Quindi posso dire, senza timore di essere smentito, che tu eri uno dei migliori di noi, se non addirittura il migliore, eri speciale per generosità, sensibilità umana, saggezza, capacità di capire i problemi degli altri e dare vera disinteressata amicizia. E’ molto raro trovare così concentrati dei pregi umani che tu hai dimostrato di avere. E hai suscitato subito simpatia, anche per la tua ironia, il modo con cui affrontavi le durezze dell’Accademia, scherzando in modo sottile e facendo stare meglio chiunque ti sentisse. Da questa immediata simpatia è venuto fuori quel soprannome, apparentemente buffo, ma in realtà profondo e dato con affetto. Titti, dato per quel tuo ciuffetto biondo, quel viso limpido e sincero di ventenne. Un soprannome ispirato ai cartoni animati, Titti il canarino sempre in lotta con Gatto Silvestro. E tu lo hai vestito con il tuo stile quel soprannome, hai capito che Titti era un personaggio vincente, uno che i cattivi non prenderanno mai, che evita il male, senza mai farlo, un personaggio che certo ti somigliava molto. E intanto dimostravi anche tutta la tua capacità di autoironia, il sapersi prendere un po’ in giro, tipico delle persone grandi e di valore.
Per questo, Titti, ti vogliamo tutti un grandissimo bene.
E da uomo grande hai percorso la tua carriera, sei stato pilota da caccia a Treviso, su quel bell’italianissimo velivolo che era il G 91. Anche lì sei stato tanto apprezzato, ho sempre sentito parlare bene di te, anche quando i nostri percorsi erano lontani, e certo tra i piloti da caccia, dove l’individualismo prevale, so che sei stato un collante e qualcuno che ben contribuiva allo spirito del gruppo.
A Treviso hai anche trovato l’amore della tua vita.
Quando hai lasciato il volo attivo, quel volo che ci pesa abbandonare, sei stato dedicato nel palazzo Aeronautica alle problematiche del personale. E’ anche lì hai fatto il tuo dovere, e certo nessun posto poteva essere più adatto a te, una posizione dove le decisioni influiscono sulla qualità della vita di tante persone, ed è necessario studiare a fondo i problemi e proporre le giuste soluzioni. Lì hai fatto solo che del bene.
Sei stato poi scelto per rappresentare le Forze Armate italiane, all’estero, come addetto militare a Praga e anche lì, ti sei fatto apprezzare, ne ho avuto tutti i riscontri e per un certo periodo sei stato anche il decano degli addetti, rappresentando tutti i paesi presso la Difesa della repubblica Ceca. Nessuno fa il decano in quell’ambiente, se non è stimato da tutti.
E ora in questo ultimo periodo ti avevo richiesto un supporto per l’Associazione Nazionale Ufficiali dell’Aeronautica, una Associazione che ha lo scopo di esaltare e fare conoscere i valori della Nostra Aeronautica, proprio quei valori di dovere e servizio alla Patria che tu hai saputo interpretare, così bene.
Come sempre, pur essendo una attività che richiedeva tempo e impegno, non ti sei tirato indietro e sei diventato consigliere della Sezione di Roma, arricchendoci con la tua presenza. Ho utilizzato tanto i tuoi consigli, il tuo modo profondo di guardare a ogni problema e situazione e dare importanti suggerimenti. Lo hai sempre fatto.
Hai servito la bandiera in cui ora sei avvolto, con senso del dovere, sacrificio, semplicità e buon senso, dimostrando bene che la soddisfazione di un dovere
compiuto con impegno, vale molto di più dei riconoscimenti altrui, hai lavorato sempre immerso nei tuoi doveri.
Arrivederci Domenico, è stato un privilegio conoscerti su questa terra, un grande abbraccio da tutti noi.
Ora restiamo qui noi, senza di lui, ma in questo momento così triste, dobbiamo ben ricordarci che siamo anime immortali, e che chi ha saputo dedicare la propria vita al servizio degli altri, nel modo che ha saputo fare Domenico, non può che volare direttamente molto in alto, vicino a chi ci ha creato. Per noi è una grande tristezza lasciarlo andare, ma sono certo che i nostri colleghi del Leone che sono già lassù saranno pieni di gioia ad accoglierlo.
Noi ci stringiamo attorno a Chiara, Massimiliano e la sorella Paola e a tutti quelli che gli hanno voluto bene, con la consolazione che chi ha ben vissuto come Domenico, chi ha dato tanto amore non morirà mai, neppure qui, su questa terra, perché resterà ben vivo, dentro di noi, nei nostri cuori.